Culto domenicale:
ore 10,00 Tempio dei Bellonatti
Numero di telefono del presbiterio: 0121.30.28.50
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Organo di informazione delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia. Nato nel 1993 come settimanale cartaceo, oggi è disponibile anche online e con il free press mensile "L'Eco delle Valli Valdesi".
La scomparsa di Franco Giampiccoli, già direttore dell’«Eco delle valli valdesi – La luce» e moderatore della Tavola valdese
«Nel mio servizio per la Chiesa ho fatto tante cose, ma il lavoro di direzione all’“Eco delle valli valdesi – La luce” mi ha coinvolto come pochi altri incarichi: fornire alle nostre chiese, tutte le settimane delle notizie e delle riflessioni per dieci anni…». Questa rievocazione piena di soddisfazione per il lavoro svolto ma anche di riconoscenza per averne avuto la possibilità, era stata espressa più volte dal pastore Franco Giampiccoli, deceduto questa mattina – 9 luglio – a Torre Pellice, e riassume compiutamente l’atteggiamento che egli avuto nell’esercizio del suo ministero.
Direttore del centro ecumenico di Agape dal 1966 al 1971, moderatore della Tavola valdese dal 1986 al 1993, era stato anche direttore del settimanale antesignano di Riforma dal 1976 fino al Sinodo del 1986. E proprio negli anni della sua moderatura maturò nelle chiese battiste. metodiste e valdesi la convinzione dell’importanza di avere un settimanale comune, la cui creazione sarà sancita dall’Assemblea battista/ Sinodo valdese congiunti di Roma (1990); questo strumento che sarà Riforma a partire dal gennaio 1993.
Due libri recenti, uno in arrivo e una mostra torinese
All’approssimarsi della Giornata della Memoria, puntualmente si riaffacciano anche alcuni dubbi, in parte giustificati. Si teme che una giornata celebrativa cancelli l’attenzione sulla Shoah per il resto dell’anno e che, come per tutte le ricorrenze, gli eventi di cui si parla vengano «ingessate» in una serie di rituali un po’ manierati. A questi dubbi credo venga una risposta da Primo Levi, nonostante ci si avvii nei prossimi anni al trentennale della sua scomparsa.
Il corpus delle opere di Primo Levi è una sorta di compendio di tutte le possibili riflessioni, già scritte, e anche future, intorno alla Shoah. Lo dimostrano due libri di recente pubblicazione: l’antologia, curata da Ernesto Ferrero, Ranocchi sulla luna e altri animali (Einaudi 2014), che raccoglie racconti, articoli e poesie uscite nell’arco di molti anni dalla macchina per scrivere e poi dal primo Macintosh di Levi; e il quinto (ultimo per ora) volume delle «Lezioni Primo Levi», organizzate annualmente dal Centro internazionale di Studi Primo Levi (Torino). La storica Anna Bravo ha firmato Raccontare per la storia (Einaudi 2014, in edizione bilingue italo-inglese), in cui dimostra come le riflessioni del chimico-scrittore, specialmente nello sconvolgente I sommersi e i salvati, offrano allo storico dei metodi, dei paradigmi interpretativi, che stroncano banalità e luoghi comuni imperanti fino a metà degli anni 80 (l’interesse rivolto principalmente ai deportati politici, la superficialità con cui si guardava all’interiorità e ai comportamenti degli internati). Ancora oggi, sottolinea Anna Bravo, si fanno travisamenti quando la famosa «zona grigia», in cui Levi collocava quei prigionieri che si trovarono ad avere degli incarichi nella macchina del Lager e che poterono evitarne in parte le peggiori conseguenze, viene considerata una terra di nessuno in cui collocare tutti coloro che «non prendono posizione». La realtà era ben diversa: il caso, l’arbitrio collocavano questo o quel prigioniero in un rango diverso dagli altri, ma poi qualunque minimo episodio, qualunque minimissimo privilegio (come condividere poche gocce d’acqua, cosa che Levi stesso fece con un amico, ma non con un secondo amico) può scavare un solco incolmabile là dove ci si aspetterebbe una resistente solidarietà.
Il moderatore della Tavola valdese Eugenio Bernardini, commenta la deliberazione della Corte dei Conti sull’otto per mille
"Pronti a discuterne criteri e ammontare ma rivendichiamo il principio dell'utilità sociale dei fondi ricevuti e distribuiti dalla Chiesa valdese"
“Valuto molto positivamente l’iniziativa di controllo della Corte dei conti sul funzionamento e utilizzo delle risorse attribuite con l’otto per mille, anche se devo rilevare che è la prima volta che accade in quasi trent’anni di esistenza di questo particolare meccanismo", ha dichiarato all'Agenzia Nev il moderatore della Tavola valdese, pastore Eugenio Bernardini, in seguito alla deliberazione della Corte dei Conti resa pubblica lo scorso 28 novembre, sul meccanismo riguardante la ripartizione dei fondi, per cui i beneficiari «ricevono più dalla quota non espressa che da quella optata”. Per i magistrati contabili il sistema, così com'è impostato, non rispetta “i principi di proporzionalità, volontarietà e uguaglianza”. Pertanto, la Corte ritiene “opportuna una rinegoziazione" tra Stato e confessioni religiose.
Il moderatore Bernardini, apprezzando l’impianto generale dei rilievi mossi dalla magistratura contabile, ritiene «giusto chiedere criteri rigorosi sia nell’attribuzione dei fondi che nel resoconto del loro utilizzo, così come è giusto richiamare a una logica di sobrietà nelle campagne pubblicitarie.
Stanziati centomila euro per fronteggiare l'emergenza. L'intervista al pastore Daniele Bouchard, membro del consiglio esecutivo
Dal 12 al 22 ottobre si è svolta a Saly, in Senegal, l'VIII Assemblea generale della Comunità delle Chiese in Missione (Cevaa), organismo missionario che raggruppa trentasette chiese in Africa, Europa, Sudamerica e Oceania. L'Assemblea riunisce i delegati delle chiese membro e si svolge ogni due anni: nel 2012 è stata ospitata a Torre Pellice (To) e la prossima si terrà nel 2016 in Francia e sarà anche l'occasione per il rinnovo delle cariche, che rimangono operative per quattro anni.
Delegati per le chiese valdesi in Italia erano il pastore Daniele Bouchard, che è anche membro del Consiglio esecutivo Cevaa, la diacona Nataly Plavan e l'animatrice giovanile Cécile Sappé, rappresentante dei giovani nella Cevaa. "Famiglie, Evangelo e culture in un mondo che cambia" era il tema di quest'Assemblea, scelto per sottolineare l'azione comune delle chiese, del percorso e del confronto dei prossimi anni. «Un tema importante che fa sicuramente emergere differenze culturali e religiose, ma in modo trasparente e costruttivo - dice Daniele Bouchard - Realtà completamente diverse si sono confrontate sulla stessa parola: ma se per un europeo con "famiglia" s'intende un nucleo di due, tre al massimo quattro o più persone, per un africano invece rappresenta un gruppo di 50-100 persone, che non vivono ovviamente tutte sotto lo stesso tetto e nemmeno per forza nello stesso villaggio, ma sono unite da legami di parentela. Due mondi completamente diversi, ma non per questo impossibili da far coesistere».
Un lavoro di Giovanni De Luna e Enrico Cerasuolo presentato al Prix Italia di Torino
Presentato in anteprima al Prix Italia, il più antico e prestigioso concorso internazionale per programmi radio, tv e web ospitato dalla Rai di Torino, il documentario “La Resistenza tra scelta e martirio” che, attraverso i diari e le lettere di tre grandi protagonisti della guerra partigiana , ripercorre gli scontri, le ansie e le speranze, raccontati in presa diretta, nel pieno del loro svolgimento, delle battaglie che hanno insanguinato le montagne piemontesi dal 1943 al 1945. Emanuele Artom, ebreo, Willy Jervis, valdese, e Leletta d’Isola, cattolica, rivivono attraverso i loro scritti, conducendo lo spettatore negli abissi dell’abiezione umana, della guerra e di tutto ciò che comporta. Il progetto è a cura dello storico Giovanni De Luna, docente di Storia contemporanea all’Università di Torino e celebre volto televisivo di programmi di stampo storico, e di Enrico Cerasuolo che ne cura anche la regia.