Culto domenicale:
ore 10,00 Tempio dei Bellonatti

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Lunedì, 25 Dicembre 2017 12:47

Culto di Natale 2017

Testo della predicazione: Luca 2,1-20

In quel tempo uscì un decreto da parte di Cesare Augusto, che ordinava il censimento di tutto l'impero. Questo fu il primo censimento fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi registrare, ciascuno alla sua città. Dalla Galilea, dalla città di Nazaret, anche Giuseppe salì in Giudea, alla città di Davide chiamata Betlemme, perché era della casa e famiglia di Davide, per farsi registrare con Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre erano là, si compì per lei il tempo del parto; ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. In quella stessa regione c'erano dei pastori che stavano nei campi e di notte facevano la guardia al loro gregge. E un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e furono presi da gran timore. L'angelo disse loro: «Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: "Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore. E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia"». E a un tratto vi fu con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva:  «Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini ch'egli gradisce!» Quando gli angeli se ne furono andati verso il cielo, i pastori dicevano tra di loro: «Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto, e che il Signore ci ha fatto sapere». Andarono in fretta, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia; e, vedutolo, divulgarono quello che era stato loro detto di quel bambino. E tutti quelli che li udirono si meravigliarono delle cose dette loro dai pastori. Maria serbava in sé tutte queste cose, meditandole in cuor suo. E i pastori tornarono indietro, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato loro annunciato.

Sermone

Il racconto del Natale secondo Luca, pur noto, ci può ancora riservare delle sorprese.

Tanto per cominciare, qual è il centro della storia? Non lo è il bambino che nasce: tutto il racconto di Maria e di Giuseppe, che in povertà arrivano a Betlemme, è di una semplicità estrema e non vuole essere celebrativo. Neanche i pastori sono il centro del discorso: loro dovranno essere dei testimoni. Di che cosa? Ecco il punto! Avvolti nella sua gloria, ricevono dall'angelo l’annuncio che è nato il Messia. Dio ha adempiuto le Sue promesse di salvezza. E lo ha fatto in modo paradossale, perché la sua azione salvifica diviene visibile in un luogo umile e povero. I pastori accorrono e riconoscono che quelle parole erano veritiere e diffondono la notizia.

C'è ancora una cosa da notare: chi sono gli spettatori di questo evento? Sono solo quelli a cui Dio ha scelto di mostrarlo, cioè i genitori del bambino, gli animali della stalla, i pastori, noi che siamo in chiesa ad ascoltare questa storia... I grandi assenti nel racconto sono i potenti e i ricchi. Nel vangelo di Luca, l’unico ricco che accoglie Gesù è Zaccheo, ma deve arrampicarsi su di un albero per vederlo e incontrarlo, perché, metaforicamente, è piccolo di statura. Solo con gli occhi degli umili e dei semplici potremo riconoscere la

presenza di Dio in quella stalla; proprio come quei pastori che sono corsi a Betlemme, perché hanno capito che lì avrebbero visto chi avrebbe cambiato interamente la loro vita, donando loro la vera pace. Amen!

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