Il Sudafrica è stato fino al 1992 uno stato poliziesco che applicava il razzismo ufficiale con una logica folle. Solo il 16% della popolazione è bianca di discendenza europea. I dipendenti pubblici catalogavano i cittadini in bianchi o di colore (razza mista) misurando i ricci dei loro capelli. Mentre centinaia di migliaia di neri venivano ogni anno arrestati perché si trovavano in una «zona per bianchi» senza il permesso giusto.
Durante il regime dell'Apartheid, che vuol dire "separazione" nella lingua "Afrikaans", una variante dell'olandese, la minoranza bianca non si fermò davanti a nessun metodo per consolidare il suo potere, che molti hanno paragonato a quello nazista della Germania di Hitler.
Nelson Mandela è stato in carcere per 27 anni a causa della sua lotta per i diritti dei neri in Sudafrica. Mandela è diventato perciò un leader indiscusso della protesta contro la linea di governo della minoranza bianca, della segregazione razziale dell'Apartheid che è terminata nel 1992.
Mandela fu rilasciato dal successore di Willem Botha, Frederik De Klerk nel 1991 il quale aveva avviato una politica di abolizione dell'apartheid. Formalmente la fine dell'apartheid fu proclamata nel 1993. Insieme a Nelson Mandela, De Klerk fu insignito del premio Nobel per la pace ad Oslo, nel 1993.
Un anno dopo, Mandela divenne presidente del Sud Africa e istituì la Commissione per la Verità e la Riconciliazione: davanti al Paese, chi aveva commesso crimini razziali... [continua]