Culto domenicale:
ore 10,00 Tempio dei Bellonatti

Numero di telefono del presbiterio: 0121.30.28.50

Notizie

Archivio di notizie ed eventi.

Venerdì, 13 Dicembre 2013 23:28

Concerto di Natale 2013

Concerto a cura della Corale valdese di Luserna San Giovanni

Inni natalizi, musiche, letture e riflessioni sul Natale.

Giovedì 26 Dicembre 2013 alle ore 17,30

Tempio Valdese di Luserna San Giovanni

Ingresso libero

Nelson MandelaIl Sudafrica è stato fino al 1992 uno stato poliziesco che applicava il razzismo ufficiale con una logica folle. Solo il 16% della popolazione è bianca di discendenza europea. I dipendenti pubblici catalogavano i cittadini in bianchi o di colore (razza mista) misurando i ricci dei loro capelli. Mentre centinaia di migliaia di neri venivano ogni anno arrestati perché si trovavano in una «zona per bianchi» senza il permesso giusto.

Durante il regime dell'Apartheid, che vuol dire "separazione" nella lingua "Afrikaans", una variante dell'olandese, la minoranza bianca non si fermò davanti a nessun metodo per consolidare il suo potere, che molti hanno paragonato a quello nazista della Germania di Hitler.

Nelson Mandela è stato in carcere per 27 anni a causa della sua lotta per i diritti dei neri in Sudafrica. Mandela è diventato perciò un leader indiscusso della protesta contro la linea di governo della minoranza bianca, della segregazione razziale dell'Apartheid che è terminata nel 1992.

Mandela fu rilasciato dal successore di Willem Botha, Frederik De Klerk nel 1991 il quale aveva avviato una politica di abolizione dell'apartheid. Formalmente la fine dell'apartheid fu proclamata nel 1993. Insieme a Nelson Mandela, De Klerk fu insignito del premio Nobel per la pace ad Oslo, nel 1993.

Un anno dopo, Mandela divenne presidente del Sud Africa e istituì la Commissione per la Verità e la Riconciliazione: davanti al Paese, chi aveva commesso crimini razziali... [continua]

Presente una delegazione della Federazione delle chiese evangeliche in Italia

Roma (NEV), 4 dicembre 2013 – "La diversità è un valore ed ognuno di noi deve essere culturalmente curioso dell’altro. Conoscere l’altro, il suo modo di vita, la sua cultura, la sua religione è conoscere l’umanità ed i modi in cui essa si esprime. L’intolleranza è ignoranza. Scelta consapevole di non dialogare e confrontarsi. Fedeli di religioni diverse hanno lottato l'uno contro l'altro e in nome della religione vere e proprie guerre sono state combattute. Dobbiamo rifiutare diffidenze e paure e aprirci al confronto". Lo ha detto oggi pomeriggio la ministra per l’Integrazione Cécile Kyenge all’apertura del "Tavolo incontro delle religioni per l'integrazione", il nuovo organismo di confronto tra esponenti di comunità di fede voluto dalla ministra.

Mercoledì, 16 Ottobre 2013 02:00

Protestantesimo quo vadis?

Scritto da

di Fulvio Ferrario, docente della Facoltà valdese di teologia di Roma

Dal 6 al 9 ottobre si è tenuto a Zurigo un convegno internazionale in preparazione alle celebrazioni del V centenario della Riforma (2017). Il protestantesimo europeo deve ancora compiere un considerevole cammino di chiarificazione in vista di questa occasione. Alcuni elementi, tuttavia, possono essere evidenziati sin d’ora e possono orientare anche il nostro lavoro in Italia, che sta partendo con un certo ritardo.

In primo luogo, non si tratterà di un evento soltanto luterano né soltanto tedesco. Già il fatto di aver tenuto l’incontro a Zurigo indica una prospettiva internazionale e tale da coinvolgere, in prospettiva, tutte le chiese protestanti. Purtroppo a Zurigo mancavano del tutto le chiese battiste, quelle pentecostali, quelle avventiste, l’Esercito della Salvezza. Le ragioni sono evidenti: la Chiesa Evangelica in Germania e la Federazione Protestante Svizzera hanno invitato le chiese con le quali sussistono consolidati rapporti di comunione e collaborazione e che più direttamente si richiamano alla Riforma del XVI secolo. Sembra però decisivo allargare il più possibile l’orizzonte.

Mercoledì, 09 Ottobre 2013 02:00

Strage di Lampedusa

Scritto da

Esposto dal balcone della sede dell'UCEBI uno striscione che denuncia la giustizia negata

Roma (NEV), 9 ottobre 2013 - “Fatti drammatici e prevedibili che interrogano la nostra coscienza di europei e di cristiani e ci costringono a ripensare le politiche migratorie”: lo scorso 3 ottobre con un comunicato stampa il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), pastore Massimo Aquilante, ha commentato così la strage di Lampedusa, forse il più grave naufragio di immigrati mai avvenuto alle porte dell'Europa. "Quello che accade sulle coste siciliane è la conseguenza di squilibri economici, guerre e violenze politiche e religiose che non possiamo ignorare - ha dichiarato Aquilante -. Al contrario sono fatti che ogni giorno più drammaticamente ci dimostrano che l'Europa tutta, non solo l'Italia, deve ripensare le sue politiche migratorie e di cooperazione con i paesi africani e mediorientali, cercando, da una parte, di sostenere l'economia di paesi devastati e, dall'altra, di realizzare politiche responsabili di accoglienza e di asilo. Per noi cristiani - ha concluso Aquilante - gli immigrati di Lampedusa sono il prossimo che bussa alla nostra porta, l'altro che interroga e mette in discussione la nostra condizione di privilegio, il volto di Gesù che ci chiama e ci rivolge una vocazione all'accoglienza e alla fraternità".

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