Culto domenicale:
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Domenica, 12 Ottobre 2014 13:08

Sermone di domenica 12 ottobre 2014 - Festa del raccolto

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Testo della predicazione: Genesi 9,8-16

«Dio parlò a Noè e ai suoi figli con lui dicendo: «Quanto a me, ecco, stabilisco il mio patto con voi, con i vostri discendenti dopo di voi e con tutti gli esseri viventi che sono con voi: uccelli, bestiame e tutti gli animali della terra con voi; da tutti quelli che sono usciti dall'arca, a tutti gli animali della terra. Io stabilisco il mio patto con voi; nessun essere vivente sarà più sterminato dalle acque del diluvio e non ci sarà più diluvio per distruggere la terra». Dio disse: «Ecco il segno del patto che io faccio tra me e voi e tutti gli esseri viventi che sono con voi, per tutte le generazioni future. Io pongo il mio arco nella nuvola e servirà di segno del patto fra me e la terra. Avverrà che quando avrò raccolto delle nuvole al di sopra della terra, l'arco apparirà nelle nuvole; io mi ricorderò del mio patto fra me e voi e ogni essere vivente di ogni specie, e le acque non diventeranno più un diluvio per distruggere ogni essere vivente. L'arco dunque sarà nelle nuvole e io lo guarderò per ricordarmi del patto perpetuo fra Dio e ogni essere vivente, di qualunque specie che è sulla terra».

Sermone

Care sorelle e cari fratelli, cari bambini e bambine della scuola domenicale, tutti noi ci aspettiamo una punizione dopo aver sbagliato, dopo aver fatto un guaio veramente grosso.

Cari bambini/e, i vostri genitori non sono sempre molto contenti quando disubbidite loro o quando, per esempio, giocando a palla in casa, rompete un prezioso vaso cinese o qualcos’altro di importante, o il vetro di una finestra. Anche voi vi sentite dispiaciuti se quando, a causa della vostra disubbidienza, succede un grosso guaio a cui i vostri genitori devono rimediare.

Cosa fanno tutti i genitori per insegnarvi che quello che avete fatto è sbagliato? Vi puniscono! E la loro punizione consiste sempre nel fare (o ricevere) qualcosa che non vi piace, vero?

Ecco, il racconto della Bibbia che abbiamo ascoltato parla di una punizione: le persone erano diventate molto cattive, malvagie, violente gli uni contro gli altri. Se eri in casa venivano i ladri, se camminavi per strada ti scippavano la borsa, non si trovava lavoro e la gente non aveva i soldi per pagare le tasse sempre più alte, e diventava sempre più cattiva e violenta. Ma queste sono cose di altri tempi?! Oggi non è più così!?

Allora la Bibbia dice che giunse per loro, per i cattivi, una punizione: un grande diluvio che li spazzò via tutti. Solo pochi sopravvissero al diluvio: Noè e la sua famiglia. Non solo loro, ma ogni coppia di animali, maschio e femmina, tutti furono fatti entrare nella grande, grandissima arca che aveva costruito Noè e che non fu travolta dal diluvio.

Ecco, dopo il diluvio Dio si ricorda di Noè. Accade che dopo la punizione, un Padre incontra suo figlio e gli dice: «Facciamo un patto». Questa volta Dio non dice «Se sbagli di nuovo, sai cosa ti aspetta… il diluvio, la punizione», ma un Padre incontra suo figlio e gli dice «Mai più!», non succederà mai più una punizione tanto dura, mai più la distruzione, mai più la violenza per punire, mai più la morte come punizione per il male. Mai più! Dio dice «mai più un essere vivente sarà ucciso!».

È vero che le persone dopo una punizione cambiano, il genere umano era cambiato dopo il diluvio, ma la Bibbia ci dice che anche Dio cambia: il diluvio cambia proprio tutti. Dio non ricompensa più il male con il male, la colpa con la punizione.

Da ora in poi la Bibbia ci dice che la morte e la distruzione non sono dovuti alla collera di Dio. La Bibbia ci dice che Dio non vuole il male di nessuno, ma il bene per tutti. Dio decide di cambiare il suo rapporto con noi; ora questo rapporto sarà fondato unicamente sulla sua grazia assoluta, incondizionata, sarà fondato unicamente sul suo amore che ci ha dato la vita e per il quale viviamo.

Dio, dunque, fa una promessa che rivolge alle persone, ma anche a tutti gli animali che sono usciti dall’arca: «Nessun essere vivente sarà più sterminato dalle acque del diluvio».

Il diluvio ha seppellito sotto le sue acque non solo tutti i malvagi e i violenti, ma anche tutta la violenza e le armi di distruzione, anche quelle di Dio stesso. Ma le acque del diluvio non travolgono una cosa: l’impegno di Dio nei confronti della sua creazione, l’impegno di Dio di continuare a creare e a formare questo mondo perché diventi ogni giorno migliore.

E ci sarà un segno per questa promessa, un segno visibile a tutti, un grande arco nel cielo. Di che si tratta? Sì, di un arcobaleno!

L’arcobaleno è il segno del cambiamento, del fatto che è possibile far stare insieme colori diversi, colori che arricchiscono tutti, anzi ci fanno più belli.

L’arco nel cielo è il segno della promessa di Dio, ma è anche un ricordo per Dio, il ricordo di una promessa che Dio manterrà. La promessa di Dio è che, non la sua collera, ma il suo amore sarà la base del rapporto tra Dio e noi. Gli eventi catastrofici che colpiscono la natura e gli essere umani non saranno più dovuti alla punizione di Dio, ma alla vita stessa, alla storia, nella quale Dio interviene con il suo sostegno, la sua vicinanza, confortando e tenendo per mano i suoi figli smarriti.

Dio si ricordò di Noè. Tutti abbiamo paura di essere dimenticati, abbandonati a noi stessi, lasciati soli.

Tutti abbiamo vissuto, nella nostra vita, notti buie, ci siamo sentiti dimenticati a motivo di una sofferenza, di un dolore, di un lutto, di una ferita profonda, a causa di un grave errore commesso da noi stessi o da altri. In questo racconto biblico accade la stessa cosa: mentre le acque del diluvio salgono e coprono tutto, l’intera creazione vive questo tempo di abbandono, di oscurità, di silenzio. E ci fa paura il solo pensiero.

Ma la buona novella è che Dio si ricorda. Il ricordare di Dio è il suo amore per noi, la sua misericordia nonostante il nostro peccato, nonostante i nostri errori. Il suo ricordare è la sua fedeltà nel confronti degli esseri umani e della creazione.

Dio si preoccupa, non di sé, ma degli esseri umani e della creazione. Dio si ricorda di noi quando viviamo immersi nei nostri problemi.

Dio si ricorda di te fratello, sorella, quando ti senti abbandonato/a da tutti, quando il silenzio attorno a te si fa assordante e insopportabile, quando la vita ti colpisce duramente, quando pensi che non c’è più speranza. Dio si ricorda.

Le acque del diluvio tentano sempre di distruggere la memoria, vorrebbero condannarci alla perdita della memoria, alla dimenticanza, dimenticare che Dio ha fatto un patto con noi: quello di amarci, di ripagarci non con la punizione, ma con la sua grazia che ci sorregge, ci guida: le acque del diluvio non avranno la meglio.

Dio si ricorda di te. Che Dio ricordi, significa che anche per te c’è il ricordo del Dio che ti dà una speranza quando tutto sembra perduto.

È una buona novella quella che viene fuori dal messaggio dell’arcobaleno. Ricordatelo sempre quando ne vedete uno e immaginatelo davanti a voi quando la durezza della vita vi riserva buio e tristezza. Dio si ricorda di te, fratello, sorella, e nulla può cambiare questo amore di Dio per tutti noi. Amen!

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Pastore Giuseppe Ficara

Consacrato nel 1992, ha svolto il suo ministero nelle chiese di Riesi, Caltanissetta, Agrigento, Trapani e Marsala, Palermo.
Pastore a Luserna San Giovanni da Agosto 2013.

 

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