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Mercoledì, 25 Dicembre 2013 11:46

Sermone di Natale 2013 (Giovanni 1,1-14)

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Testo della predicazione: Giovanni 1,1-14

«Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. Essa era nel principio con Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta. In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini. La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno sopraffatta. Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni. Egli venne come testimone per render testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di lui. Egli stesso non era la luce, ma venne per render testimonianza alla luce. La vera luce che illumina ogni uomo stava venendo nel mondo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l’ha conosciuto. È venuto in casa sua e i suoi non l’hanno ricevuto; ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio. E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre.». 

Sermone 

     Cari fratelli e care sorelle, l’annuncio di Natale di oggi ci è testimoniato dal Vangelo di Giovanni che, al capitolo 1, che abbiamo letto, fa riferimento alla Genesi, all’inizio cioè di tutte le cose, del mondo, quando cioè Dio pronunciò una parola e tutto accadde. Dio disse: «Sia la luce», e la luce fu. Il Salmo 33,9 dice infatti si esprime così: «Egli parlò, e la cosa fu; egli comandò e la cosa apparve».

     La Bibbia vuole dirci, in ogni pagina, che quando Dio parla accade qualcosa, che la sua parola non è come la nostra che è portata via dal vento, che è dimenticata, che non è mantenuta, che può essere una voce tra le tante. Ma la parola che Dio pronuncia è sempre una promessa, e una promessa fa riferimento al futuro dove ancora noi non ci siamo, ma proprio per questo ci dà una speranza.

     Cosa accade quando Dio parla? Il parlare di Dio crea la vita.

     Perché?

     Il teologo Karl Barth ha spiegato che Dio crea il mondo e gli esseri umani perché è un Dio che sovrabbonda di amore. Un amore che deve uscire da se stesso e che deve raggiungere l’altro. Dunque l’atto del parlare di Dio e del creare è dettato dalla sua esigenza, dalla sua necessità di amare. Dunque noi siamo l’oggetto dell’amore di Dio, lo scopo e il fine dell’amore di Dio, ne siamo gli immeritevoli beneficiari.

     L’evangelista Giovanni ci porta questo messaggio e ci trasporta in un tempo senza tempo, in un luogo dove noi non ci siamo, dove non c’eravamo: «Nel principio…». È un luogo altro, dove l’unica realtà esistente è Dio.

     Ecco il paradosso davanti al quale siamo posti da Giovanni: lo stesso Dio che ha pronunciato una parola che ha creato il mondo e le creature, diviene a sua volta creatura. L’essere divino diventa una persona umana. Colui che ha creato la vita si cala in quella stessa vita dove ci siamo noi, viene fino a noi, nella nostra realtà terrena e ci parla, pronuncia ancora una parola affinché abbiamo vita, affinché la nostra vita assuma un nuovo senso, un valore vero, profondo, perché sia degna di essere chiamata così e di essere vissuta. Giovanni parlerà di vita eterna, ma non di quella futura, ma della nostra, di oggi, che assume un valore nuovo, di eternità appunto perché arricchita di un valore aggiunto che è quello del dono di Dio: il suo amore, la sua luce.

     «In lei era la vita» scrive l’evangelista, come dire che la vita è una sua prerogativa, non del mondo, il mondo la riceve, non ne è padrone, noi la possiamo ricevere come dono di Dio. Questo è l’annuncio del Natale: è il dono di Dio per noi, Dio che in Cristo ci raggiunge, viene, si presenta a noi, come uno noi, perché potessimo vederlo con i nostri occhi e diventare testimoni del suo dono: del suo amore e della sua luce.

     Questo è stato Giovanni Battista di cui parla il brano biblico di oggi: un testimone del dono di Dio; chiunque riceve questa vita, ne diventa testimone, testimone di un annuncio che ha ricevuto e che a, sua volta, è chiamato a dare, gratuitamente, come dirà Gesù stesso (Matteo 10,8).  

     Testimoniare questa vita nuova è possibile solo accogliendo il dono di Dio. Per entrare in quest’ottica del tutto estranea al nostro mondo, è necessario aprire gli occhi, è necessario far luce, per questo Giovanni può affermare che «la vita era la luce degli uomini» (1,4). Noi siamo raggiunti dalla luce di Dio e la sua luce ci chiama a una vita vera, Dio ricrea la nostra vita distrutta dalle tenebre e dalla nostra cecità, dall’incapacità di vedere oltre noi stessi, e ci pone davanti a un orizzonte nuovo, un orizzonte senza fine.

     Tutto questo è un dono perché ci introduce in un mondo di speranza. Questo è Natale, è il messaggio della speranza.

     Giovanni parla della luce, una luce che non ricevono le tenebre, ma che non può essere sopraffatta, la luce vince le tenebre, sempre.

     Vince, dunque, la vita.

Senza la luce, significa parlare non solo di buio e di tenebre in assenza della luce, ma anche di assenza di calore, si parlerebbe di freddo di un ambiente non adatto alla vita, ci sarebbe l’assenza della vita, quindi la morte, il nulla, l’oblio.

     Ecco, il Vangelo di Natale ci dice che il mondo è cieco e privo di orientamento e per questo non potremmo vivere senza la luce di Dio che “Splende nelle tenebre” (v. 5), dunque, per vivere una vita piena è necessario accogliere la luce di Dio, rispondere con il nostro sì, con la nostra testimonianza e le nostre opere.

     Si tratta di un valore aggiunto, che è il senso della fede, non significa essere migliori degli altri, ma avere una prospettiva diversa, nuova. Significa vivere in un orizzonte di speranza, che nessuno potrà mai cancellare. Amen!

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Pastore Giuseppe Ficara

Consacrato nel 1992, ha svolto il suo ministero nelle chiese di Riesi, Caltanissetta, Agrigento, Trapani e Marsala, Palermo.
Pastore a Luserna San Giovanni da Agosto 2013.

 

Indirizzo: Via Beckwith 49, Luserna San Giovanni (TO), 10062, ITALIA

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