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Domenica, 05 Gennaio 2014 11:57

Sermone di domenica 5 gennaio 2014 (Isaia 60,1-6)

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Testo della predicazione: Isaia 60,1-6

«Sorgi, risplendi, poiché la tua luce è giunta, e la gloria del Signore è spuntata sopra di te!  Infatti, ecco, le tenebre coprono la terra e una fitta oscurità avvolge i popoli; ma su di te sorge il Signore e la sua gloria appare su di te. Le nazioni cammineranno alla tua luce, i re allo splendore della tua aurora. Alza gli occhi e guàrdati attorno; tutti si radunano e vengono da te; i tuoi figli giungono da lontano, arrivano le tue figlie, portate in braccio. Allora guarderai e sarai raggiante, il tuo cuore palpiterà forte e si allargherà, poiché l'abbondanza del mare si volgerà verso di te, la ricchezza delle nazioni verrà da te. Una moltitudine di cammelli ti coprirà, dromedari di Madian e di Efa; quelli di Seba verranno tutti, portando oro e incenso, e proclamando le lodi del Signore». 

Sermone

Care sorelle e cari fratelli, chi di voi non ha mai vissuto momenti di profondo sconforto o di tristezza dovuti a una malattia, propria o di una persona cara, dovuti a un lutto, a una crisi di un rapporto, oppure una crisi spirituale, o una crisi finanziaria che ha messo in forse le prospettive del futuro, i progetti, i programmi per una vita serena?

Il profeta Isaia fa risuonare le sue parole ad un popolo che ha perso la speranza perfino nelle promesse di Dio! Un popolo che non vede alcun futuro davanti a sé. La deportazione di Israele in Babilonia aveva distrutto ogni attesa, i pochi non deportati rimasti in Giudea vivevano sulla loro pelle la distruzione delle città e la devastazione dei campi; la percezione dell’ingiustizia e la privazione provocavano sconforto e arresa.

Anche quando cominceranno ad arrivare, dopo quasi 50 anni, come un piccolo rivolo, i primi esuli da Babilonia, non si avrà certo la sensazione che tutto cambierà per magia, anche se il ritorno degli esuli è salutato come un dono della grazia di Dio.

Si attende la prosperità, che non è opulenza e lusso, ma la speranza di una vita dignitosa che tarda ad arrivare. È come vivere una lunga notte e non avere più la speranza che il sole sorgerà ancora; è come vivere all’interno di un tunnel e pensare di non poter più vedere la sua fine, non poter più vedere la luce.

Perché Dio fa delle promesse che poi non realizza?

Il profeta Isaia annuncia con forza e contro ogni speranza che  non è così e che la vera luce verrà.

Quello della luce, è un filo rosso che attraversa tutti i capitoli del libro di Isaia, un libro che fa riferimento a una storia di diversi secoli; fin dai primi capitoli è annunciato: «Il popolo che camminava nelle tenebre, vede una gran luce» (9,1) e successivamente il profeta scriverà: «Cambierò davanti a loro le tenebre in luce» (42,16) fino al nostro brano del capitolo 60 il profeta afferma: «Sorgi, risplendi, perché la tua luce è giunta… le tenebre coprono la terra e una fitta oscurità avvolge i popoli, ma su di te sorge il Signore»; il Signore sorge comeun sole che risplende in tutta la sua forza.

Il messaggio è che la luce è destinata a prevalere sulle tenebre: dunque, c’è speranza, il sole tornerà a sorgere, la luce tornerà a splendere, la luce irrompe sempre, anche la tua luce giunge, adesso. Puoi risorgere e risplendere: puoi cioè finalmente essere restituito/a ad una vita di pienezza e integrità, puoi finalmente ricostruire la tua vita e la tua storia, Dio ti offre un nuovo inizio, una nuova possibilità: potrai uscire dal tuo dolore, dalla tua sofferenza, dalla tua crisi, dal tuo scoraggiamento.

Rialza la testa, alza gli occhi, alza lo sguardo, non tenere basso il tuo capo come a vivere una sconfitta perenne; guarda, tutti ti vengono incontro, non sei più solo/a, ti viene incontro l’abbondanza, la ricchezza: c’è una moltitudine di cammelli, di dromedari che vengono a te da ogni parte del mondo, ti portano ricchezze: oro e incenso. Il racconto dei Magi d’oriente che vanno a Gesù guidati da una luce, rappresenta la nuova realizzazione di questa promessa nel Gesù che nasce; un messaggio che continuerà a diventare di nuovo attuale ogni volta che una luce illuminerà il volto della storia e degli esseri umani per trasformarli.

È chiaro che l’abbondanza e la ricchezza dei popoli che vanno verso Israele ancora devastato dalla guerra del re babilonese Nabucodonosor, rappresenta le risorse materiali per ricostruire la nazione disperata e, prima di tutto, per ricostruire il Tempio, il luogo che rappresenta la presenza di Dio. La priorità è data a chi permette il dono della libertà e, quindi, della vita.

Fratello, sorella, ti è offerta la possibilità di ricostruire la tua vita devastata e distrutta da sofferenze e dolore, da paura e rassegnazione, angoscia e dubbio.

Il profeta dice: «Sarai raggiante, il tuo cuore batterà forte» proprio perché ti vedrai finalmente restituito/a alla vita, ad una vita che vale la pena vivere perché finalmente ricca di relazioni, di legami forti con gli altri che si fondano sulla condivisione, sulla solidarietà, la comunione, il supporto reciproco. Sarà come il sorgere di un nuovo sole che non tramonterà più. 

Sulla scia della predicazione del profeta Isaia, Giobbe aveva detto: «Io so che il mio Redentore vive, e che alla fine si alzerà sulla polvere» (19,25), Così Isaia ci incoraggia a guardare oltre, come hanno fatto tante persone che hanno alzato lo sguardo per guardare oltre il loro presente: i cristiani perseguitati che pregavano nelle catacombe, gli schiavi afro-americani che cantavano fiduciosi immaginando il carro di Elia sul quale sarebbero saliti per raggiungere la terra della libertà, i prigionieri dei lager nazisti che disegnavano farfalle sui muri delle celle, i neri del Sudafrica che hanno visto solo nel 1994 la fine dell’Aparthaid e la conclusione di una lunga lotta nonviolenta da parte di Nelson Mandela liberato da una carcerazione durata 27 anni.

«Sorgi e risplendi poiché la tua luce è giunta», è certamente un canto di esultanza, ma è anche la testimonianza di chi ha fatto l’esperienza della liberazione e della grazia di Dio, dell’incontro con Lui che cambia la propria storia e la propria vita.

La luce del Signore trasforma ciò che non esiste in qualcosa che esiste, e tutto prende forma, vita, colore: è una metamorfosi e tu non potrai restare a guardare tutto ciò come uno spettatore, ma sei chiamato/a a alzarti e risplendere, essere, cioè, luce per gli altri, permettere che la trasformazione coinvolga anche altri.

È la speranza che viene trasmessa da persona a persona, è la fede che prende vita, che è trasmessa, nella vita quotidiana di tutti i giorni e tu ti sentirai risuscitare perché saprai dare un senso alle cose che accadono, alla tua vita, alla tua storia, al tuo impegno, al tuo tempo, al tuo contributo, alla tua partecipazione.

«Sorgi e risplendi» è l’impegno che nasce in ciascuno di noi quando improvvisamente usciamo dal tunnel, vediamo sorgere il sole, quando tutto attorno a noi si colora e distinguiamo ogni cosa, comprendiamo ogni parola, agiamo di conseguenza testimoniando a tutti la nostra liberazione. Amen!

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Pastore Giuseppe Ficara

Consacrato nel 1992, ha svolto il suo ministero nelle chiese di Riesi, Caltanissetta, Agrigento, Trapani e Marsala, Palermo.
Pastore a Luserna San Giovanni da Agosto 2013.

 

Indirizzo: Via Beckwith 49, Luserna San Giovanni (TO), 10062, ITALIA

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