Culto domenicale:
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Domenica, 21 Febbraio 2016 17:25

Sermone di domenica 21 febbraio 2016 (Romani 5,1-5)

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Testo della predicazione: Romani 5,1-5

«Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l'accesso a questa grazia nella quale stiamo; e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio; non solo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l'afflizione produce pazienza, la pazienza esperienza, e l'esperienza speranza. Or la speranza non delude, perché l'amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato».

Sermone

    Cari fratelli e sorelle, cari bambini e bambine della Scuola domenicale, questo brano della Bibbia ci parla della pace e ci dice che la pace ci è donata da Dio. È regalo che Dio ci fa. Noi dobbiamo solo prenderlo, accettarlo e vivere ogni giorno nella dimensione di questa pace. L’apostolo Paolo che scrive, dice: «Abbiamo pace con Dio».

È successo che Gesù è venuto sulla terra per dirci che potevamo fare la pace con Dio, quando tutti credevano che non era possibile, Gesù è venuto per permettere che succedesse davvero la pace, per questo non ha reagito quando lo hanno ucciso e messo sulla croce: Gesù annunciava la pace con Dio e allora non si è opposto con la violenza, né con l’aggressione e non ha sguainato una spada per difendersi dai cattivi. La violenza, invece, produce sempre la guerra; la violenza fa diventare nemici le persone, con la violenza si fa solo del male, dalla violenza non viene la pace, ma l’odio.

Ma allora, se non possiamo annientare le persone cattive, quelle che fanno il male, quelle che odiano, che uccidono, che rubano, come possiamo vivere in pace?

Se non possiamo farle sparire con un colpo di bacchetta magica possiamo però credere che ci sono altri modi affinché vi sia la pace sulla terra. È importante avere questa speranza! Sapete, la speranza è qualcosa di grande, molto grande. La speranza non è l’ultima cosa da fare, non si spera per un futuro migliore perché tutto è andato storto.

L’apostolo Paolo che scrive questo brano della Bibbia, ci dice che la speranza viene dalla certezza dell’amore di Dio. Quanto più Dio ci ama, tanto più possiamo sperare nel nostro futuro di pace.

«La speranza non delude mai» dice l’apostolo, sapete perché? Perché la speranza permette il cambiamento, la speranza trasforma le situazioni, apre nuove vie, nuove porte, anche quando sembra che tutto sia perduto. È una grande forza la speranza.

Molte storie di violenza e di guerra sono cambiate perché ci sono state persone che hanno sperato, che hanno sognato dei cambiamenti che poi si sono davvero realizzati, grazie ai loro sogni, e la speranza ha dato loro la forza di lottare, come Martin Luther King, per il cambiamento, perché neri e bianchi si considerassero fratelli, in un rapporto di parità, e non più in un rapporto di sottomissione e sfruttamento. Martin Luther King credeva nella possibilità della pace e della riconciliazione tra persone nemiche. E questo è successo davvero. Ma anche Nelson Mandela in Sudafrica, o Gandhi in India.

La speranza ci fa camminare con lo sguardo avanti, ci fa guardare lontano, verso il nostro obiettivo, non ci fa voltare indietro verso il passato; la speranza ci permette di credere che la notte passerà e arriverà il giorno. La speranza viene da Dio, per questo crediamo che la speranza non delude.

Ma che cosa significa questo?

Significa che se crediamo che Dio ci ama davvero, profondamente, come ci amano i nostri genitori, e in loro abbiamo fiducia e ci sentiamo protetti, allora possiamo ritrovare questo amore anche dentro di noi, nel nostro cuore, nel profondo di noi stessi, un amore che ci rende forti, anche quando pensiamo di essere deboli.

Fratello, sorella, anche quando la vita ti delude e non hai più forze per lottare contro le difficoltà, il dolore, la sofferenza, i lutti, il male, allora puoi trovare in te che quell’amore non ti fa arrendere; vorresti fermarti o tornare indietro ma, contro ogni ragionevolezza, contro ogni evidenza, ti ritrovi a sperare e a guardare avanti. Vorresti chiuderti in te stesso/a e dentro di te scopri che Dio ti apre una speranza, nuova, che cambierà le cose.

L’amore di Dio, quello di cui ti senti amato e amata, non ti fa sentire solo/a, davanti a questo amore riparte la tua fiducia, la fiducia di non sentirti abbandonato/a, ma accolto/a, guidato/a, orientato/a anche quando sembra irragionevole o stupido proseguire.

L’apostolo Paolo ci spiega che l’amore costruisce in noi la speranza e tutti e due sono stati sparsi da Dio: questo vuol dire che non li abbiamo realizzati noi, non ce li siamo costruiti, ma vengono da Dio, sono un dono del Signore, un regalo che possiamo soltanto ricevere con riconoscenza.

È tutto questo che permette la pace, la certezza di sapere che saremo sempre tenuti per mano, anche quando la vita diventa buia, anche quando potremmo avere paura: quella mano che stringe la nostra ci dà speranza e ci dà la forza di guardare davanti con fiducia, senza arrenderci, mai! Amen.

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Pastore Giuseppe Ficara

Consacrato nel 1992, ha svolto il suo ministero nelle chiese di Riesi, Caltanissetta, Agrigento, Trapani e Marsala, Palermo.
Pastore a Luserna San Giovanni da Agosto 2013.

 

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